Nell’ambito dello studio delle dinamiche conflittuali, caratterizzanti anche la società contemporanea, vieppiù ora che la stigmatizzazione del diverso sembra essere assurta a criterio fondante un intollerante pensiero unico, il 22 marzo p.v., 16.30 – 18.30, si terrà, presso la Biblioteca del Dipartimento di Scienze Statistiche della Sapienza Università di Roma, il Convegno per la presentazione del libro “Il conflitto nel Medioevo: il potere, la Chiesa, il diverso”, in partnership con l’Istituto Superiore Universitario di Scienze Psicopedagogiche e Sociali “Progetto Uomo” Affiliato alla Facoltà di Scienza dell’Educazione dell’Università Pontificia Salesiana.

Venerdì 22 marzo (16.30-18.30), Sapienza Università di Roma, Sala lettura della Biblioteca di Scienze statistiche, P.le Aldo Moro n° 5

L’evento rappresenta il battesimo accademico di un volume, edito da NeP Edizioni, che ha celebrato il suo ingresso nel mondo editoriale il 5 dicembre u.s., presso la celebre Nuvola di Fuksas, in occasione della manifestazione “Più libri più liberi. Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria, di Roma”. Già in  quella sede gli autori, Maria Raffella Cangi,  Alessandro Ceci, Massimiliano Nisati, hanno illustrato le dinamiche conflittuali ed esistenziali proprie di un periodo che erroneamente viene visto come buio, fosco e decadente, e che invece appare ricco di esperienze culturali, innovazioni, rinnovamenti, e soprattutto culla di quei rapporti Stato/Chiesa, autorità/potere, conflitto pubblico/conflitto privato che tanto hanno condizionato, e condizionano, l’agire umano, come singolo e come appartenente alla società. Chiarendo come si sia andata sviluppando una sorta di “unità dicotomica” tra potere temporale e potere spirituale, ossimoro che ben illustra le effettive influenze reciproche caratterizzanti la loro dialettica, una dialettica osmotica che ha contraddistinto tutta l’età Medievale (ma anche moderna e financo contemporanea), gli autori hanno chiarito come tali accordi/scontri abbiano anche condizionato e plasmato il popolo di Dio; quel popolo composto da singoli, gruppi, corporazioni cittadine immerse in una società che faceva del volere divino il suo faro e dell’affermazione di un rigido controllo sociale lo strumento.

La pubblicazione costituisce elemento di un più ampio progetto di ricerca il cui filo conduttore si potrebbe definire quasi esemplificativo di come la necessità di affermazione del potere tari e modifichi le potenzialità dei conflitti trasfigurandoli in accordi e connivenze. Fulcro di tale progetto di ricerca è il secondo volume, in uscita alla fine del corrente anno solare, sull’analisi specifica rispetto a come e quanto tali elementi possano aver influito e dominato la vita del popolo, inteso come l’insieme di quegl’individui che a tale potere non ha accesso; in particolare, su come la conformazione alle regole imposte (ma anche sentite) sia stato essenziale per la stabilizzazione di un potere che vedeva nell’eterodossia, qualunque eterodossia, un’eversione all’ordine costituito, divenendo, l’individuazione e la caccia al nemico (intellettuale, eretico o strega che fosse), funzionale al sistema.

L’evento, introdotto e moderato dal co-autore Prof. Avv. Massimiliano Nisati, direttore, per i tipi della NeP, della collana “Conflitti e ADR”, di cui il volume “Il conflitto nel Medioevo: il potere, la Chiesa, il diverso”, costituisce la seconda pubblicazione, vedrà la partecipazione di rilevanti studiosi del mondo accademico nazionale: oltre agli autori, stagliano i nomi dei Prof.ri Nicolò A. Pisanu e Francisco Mele, rispettivamente, Preside e docente dell’Istituto Superiore Universitario di Scienze Psicopedagogiche e Sociali “Progetto Uomo” Affiliato alla Facoltà di Scienza dell’Educazione dell’Università Pontificia Salesiana e del Prof. Gaetano Mollo dell’Università di Perugia.

I relatori, prendendo spunto dagli aspetti conflittologici più evidenti, analizzeranno i parallelismi e le simmetrie esistenti tra il periodo medievale ed i fatti contemporanei, in particolare per quanto riguarda l’affermazione di un potere che ha incessante necessità di tacitare ogni opinione contraria, tacciandola come avversa e perniciosa, mentre costante ritiene essere la ricerca di un nemico che viene definito non solo estraneo ma contaminante la compagine sociale; “nemico” ancor più pernicioso se arriva da oltre mare ed a bordo di fatiscenti barconi.

Info:

Prof. Massimiliano Nisati

nisati@istitutoprogettouomo.it