Comunicato Stampa FICT
Luciano Squillaci, Presidente della FICT, afferma: “Leggiamo i dati dell’ultima Relazione sulle tossicodipendenze sul quotidiano Avvenire, ed oggi pubblicati sul sito del Dipartimento Politiche Antidroga. In Italia aumentano le morti per droga, aumentano i detenuti in carcere per reati di droga e si aprono mercati ancora più complessi con le sostanze sintetiche. Si assiste ad una vera globalizzazione del mercato delle droghe mentre il sistema dei servizi di cura e di assistenza è fermo al 1990.”
“I dati, quindi, si presentano sempre più drammatici, spiega Squillaci, perché non c’è la percezione dell’enorme diffusione e del consumo di eroina e cocaina. Eppure registriamo un’ulteriore incremento dei decessi per droga correlati che, dai 296 casi del 2017 sono passati a 334 nel 2018. Si tratta di persone, di storie, di vite, non di numeri!”
“E certo non ci meraviglia il dato, continua il presidente FICT, dell’aumento del 37% rispetto al 2017 delle operazioni antidroga di sostanze sintetiche (NPS). Coincide che i dati che raccogliamo quotidianamente nei nostri servizi e che vedono un costante aumento di nuove sostanze cui non si riesce nemmeno a dare un nome”
“Ma quello che maggiormente ci preoccupa sono i dati sul consumo tra i giovani. In particolare la cannabis fa la parte del leone tra gli studenti: sono circa 150mila in ragazzi tra i 15 e i 19 anni che sono risultati positivi al CAST – Cannabis abuse screening test – e che per le quantità e modalità di utilizzo della sostanza, potrebbero avere la necessità di supporto clinico. Tra l’altro, come spesso ripetuto, il vero dramma è l’abbassamento della percezione del rischio e del danno del consumo di queste sostanze tra i giovani. Da qui fondamentale l’incentivare le attività di prevenzione all’interno delle scuole.”
“In questa situazione di estrema gravità rispetto al consumo di droga in Italia, si ritiene ancora più fondamentale, afferma Squillaci, dare concretezza alla proposta di revisione della normativa sulle droghe 309/90, presentata dal sistema dei servizi pubblici e privati la settimana scorsa.”
“Un riforma che deve servire a garantire una maggiore capacità di risposta ai bisogni da parte dei servizi territoriali, non certo per condannare o penalizzare le vittime, come invece qualcuno ritiene necessario fare. Lo diciamo da sempre, e lo ribadiamo, il carcere non serve per riabilitare le persone con dipendenza patologica. Combattere la droga esclusivamente attraverso la repressione non solo è inefficace, ma rischia di confondere vittime e carnefici!”
“Al contrario, riteniamo urgente, continua il Presidente FICT, il momento educativo e della prevenzione. Negli anni le risorse destinate al sistema di prevenzione, cura e riabilitazione, si sono progressivamente ridotte, rispetto agli ampi interventi inizialmente previsti dalla 45/99 al punto da divenire oggi totalmente insufficienti. Emblematica in tal senso è la nota vicenda dell’azzeramento del fondo previsto dalla 45/99 all’art.127 e interamente confluito nel Fondo indistinto delle Politiche Sociali a seguito dell’approvazione della L.328/2000.
Il rifinanziamento di quel fondo, che negli anni ha garantito percorsi di prevenzione ed inserimento socio-lavorativo ed ha consentito sperimentazioni importanti nel campo della cura e della riabilitazione, oggi divenute prassi operative, rappresenta in questo momento una necessità imprescindibile, riconosciuta unanimamente da tutti gli attori del sistema per un reale rilancio della sfida alle dipendenze.”
Conclude Squillaci: “Tutto ciò è parte delle richieste formulate la scorsa settimana di rappresentanti di tutti i servizi del pubblico e del privato sociale, che ci attendiamo vengano finalmente prese in carico dal Parlamento attraverso la costituzione di un intergruppo per la riforma condivisa della 309/90. I dati della relazione, ove ve ne fosse ancora bisogno, impongono attenzione ed urgenza”

Info: Elisabetta Piccioni – Uff. Stampa FICT – cell. 3392818398 – email: comunicazione@fict.it