È del 23 agosto la notizia riportata dal Redattore Sociale sulla quantità dei sequestri di cocaina nel mondo.
Considerando che si parla solamente di cocaina e non di altre sostanze, l’impressione che se ne ricava è quella di un mondo in cui più che la religione come l’oppio dei popoli , oggi sembra essere la droga la religione dei popoli.
Ma ecco le tabelle tratte da narkoleaks.org,  sito pubblicato in quattro lingue, che nasce da un’idea di un gruppo di giornalisti e ricercatori italiani in collaborazione con l’agenzia di stampa Redattore Sociale. Lo scopo è di archiviare e analizzare i dati sul narcotraffico.

I sequestri di cocaina nel mondo.
Cocaina sequestrata al 22.08.2011*               465,1 tonnellate

Proiezione sequestri per il 2011**                 710-760 tonnellate

Produzione mondiale di per il 2009
secondo il Dipartimento di stato Usa***          700 tonnellate

Produzione mondiale di per il 2009
secondo l’Ufficio delle nazioni unite
contro la droga e il crimine (Unodc)****         865 tonnellate

NARCOLEAKS.org

Dati sui sequestri di cocaina nel mondo riportati dalla stampa internazionale confrontati con le stime ufficiali sulla produzione

* Il dato è calcolato sulla base di una rassegna quotidiana internazionale su oltre un centinaio di fonti. Nel corso e alla fine dell’anno sarà integrato con i dati ufficiali dei sequestri forniti dai Paesi maggiormente coinvolti nella produzione e nel traffico di cocaina.
** Il dato è calcolato sul trend di sequestri registrati dallo studio di Donati del 2009, tiene conto dell’andamento generale dei sequestri lungo il corso dell’anno e delle possibili correzioni apportate dai dati ufficiali
*** Ultima stima ufficiale della produzione mondiale del Dipartimento di Stato Usa
**** Ultimo dato reso noto dall’Unodc nel rapporto World Drug Report 2010. Nel Report è indicata una stima approssimativa della produzione mondiale (842-1.111 tonnellate), ma successivamente l’Unodc ha formulato stime distinte della produzione della Colombia (410 t), del Perù (350 t) e della Bolivia (100-110 t) per un totale mondiale di 860-870 tonnellate.

Cocaina, in Italia: sequestrate 2 tonnellate in più rispetto al 2010, al 22 agosto intercettate 465 tonnellate di droga in 79 diversi paesi. Nel nostro paese a fine luglio tolte dalla strada 3,85 tonnellate di polvere bianca.

Ma a cosa corrispondono 465 tonnellate di cocaina?
Se dividiamo per un peso medio di 75 chilogrammi a persona, esce una popolazione di 6.642 e rotti unità, oppure se consideriamo che un Boeing 737 900er, a vuoto pesa 44 tonnellate; ne occorrerebbero almeno 10 per raggiungere la quantità di droga sequestrata.
Considerando che qui si parla solo di sostanze sequestrate, che come è noto riguardano una percentuale minima rispetto a quelle giunte a destinazione, il fenomeno ripreso da questo punto di vista ci suggerisce che  “ l’industria delle droghe,” alla faccia della crisi mondiale, non solo funziona ma continua a fare profitti immensi.
Tra i tecnici che operano nel campo delle dipendenze è oramai acquisito il cambio di paradigma che ha favorito un così massiccio inserimento di cocaina nel mondo dei consumi: non più droghe per la sofferenza ma droghe per il divertimento e per la performance, o meglio uso additivo di sostanze. Ma offrire così tanti soldi ai trafficanti e al mercato delle mafie senza colpo ferire, mi sembra proprio un atteggiamento di resa.
Come già scritto in altre occasioni credo che occorra guardare a questo fenomeno partendo dalla dimensione locale e ancora di più da quella individuale, un efficace contrasto parte prima di tutto dalla capacità di dire di no, poi di seguito viene il resto.
Non è vero che se si usa cocaina si diventa maggiormente performanti, nel lavoro, nel sesso, nelle relazioni; o meglio all’inizio è così ma poi molto presto si pagano i prezzi di questa infatuazione.
Le relazioni rimangono se c’è la “neve” o i soldi per permettersela, il sesso diventa una attività da palestra senza quelle sfumature emotive che fanno di questa attività un completamento di una storia di coppia, per non parlare poi delle manie di persecuzioni che aggrediscono personalità di cristallo consumate dalla cocaina.
Questa è l’altra faccia della medaglia.

Ivan Mario Cipressi