Se il fenomeno del consumo-abuso di alcol in Italia è sostanzialmente stabile, tra i giovani è sempre più diffusa la tendenza a bere fuori dai pasti, preferibilmente birra o superalcolici, soprattutto in occasioni di socializzazione e divertimento. I rischi derivanti dall’abuso di bevande alcoliche, però, non riguardano solo la popolazione giovanile. Infatti, recenti rilevamenti ISTAT ci dicono che nel 2010 la quota di popolazione di 11 anni e più che ha consumato almeno una bevanda alcolica durante l’anno è pari al 65,7%, in diminuzione rispetto al 2009 (68,5%); il 26,3% della popolazione (14 milioni 126 mila persone) beve alcolici quotidianamente, mentre il 38,4% ha consumato alcol almeno una volta fuori dai pasti. Beve vino il 53,3% delle persone sopra gli 11 anni, birra il 45,9% e aperitivi alcolici, amari, superalcolici o liquori il 39,9%; beve vino tutti i giorni il 24,1% e birra il 4,3% della popolazione di riferimento.

Negli ultimi 10 anni tra i giovani sono aumentati i consumatori occasionali, quelli che bevono fuori pasto e chi consuma altri alcolici oltre a vino e birra, mentre si sono ridotti i consumatori giornalieri e quelli che bevono solo vino e birra. Nel complesso i comportamenti a rischio nel consumo di alcol (consumo giornaliero non moderato), binge drinking (sei o più bicchieri di bevande alcoliche in un’unica occasione) e consumo di alcol da parte dei ragazzi di 11-15 anni, riguardano 8 milioni e 624 mila persone, il 16,1% della popolazione di 11 anni e più.

Se la popolazione più a rischio di binge drinking è quella giovanile (18-24 anni): si tratta di 698 mila persone (il 16,6% dei giovani) con un rapporto tra maschi e femmine pari a tre, i più a rischio di consumo non moderato sono gli anziani: si tratta di 2 milioni e 915 mila persone di 65 anni e più (il 43,5% dei maschi e il 10,6% delle femmine).

Il bere eccessivo è un problema diffuso, ma ancora sottovalutato e poco conosciuto. Esprime un dolore non compreso ed è causa di sofferenza per le persone stesse, per le loro famiglie, per i loro amici. Per poter aiutare chi abusa di alcol è indispensabile conoscere e comprendere il problema fino in fondo, e sia la comprensione che l`aiuto necessitano di uno sguardo multidisciplinare integrato, che sia un insieme di conoscenze mediche, psicologiche e sociali.

Il Centro di Solidarietà L’Orizzonte di Parma, membro del Consorzio Gruppo Ceis, opera nell’ambito della cura e riabilitazione dalle dipendenze da oltre venticinque anni, e dal 2002 ha avviato, in accordo con la Regione Emilia Romagna, un programma alcologico residenziale denominato Albatros.

Il Progetto Albatros nasce come programma specialistico sperimentale in collaborazione con il Programma Dipendenze Patologiche dell’AUSL di Parma, e successivamente la Regione Emilia Romagna ne ha riconosciuto la natura di struttura specialistica e i requisiti di funzionamento.

Il Programma Albatros si rivolge a soggetti alcoldipendenti che, dopo il superamento della fase acuta di malattia, non possono essere inseriti direttamente nei gruppi di auto aiuto territoriali, ma necessitano prima di una fase di trattamento residenziale La finalità è principalmente di riabilitazione e di motivazione al cambiamento e di costruzione di una rete sociale.

Il Programma messo in campo da L’Orizzonte si struttura su tre specifici ambiti:

-percorso per problematiche alcol correlate complesse;

-livello comportamentale e motivazione;

-e livello trattamentale Albatros.

Il primo ambito è indicato per soggetti che necessitano di una fase di assestamento psicofisico prima di poter intraprendere un percorso di recupero vero e proprio. Questa fase prevede un approccio educativo-assistenziale, con il coinvolgimento, in parallelo e dove possibile,  delle famiglie, che si sviluppa nell’arco della giornata attraverso: la cura di sé e il recupero del proprio corpo; lo svolgimento degli impegni personali per l’igiene personale e degli spazi affidati (camera letto compatibilmente con le proprie possibilità); il rispetto reciproco e delle regole; e la partecipazione attiva alle proposte educative, assistenziali e ricreative proposte.

A livello comportamentale e motivazionale le persone hanno la possibilità di cominciare a modificare i propri comportamenti e di strutturare le proprie attività in maniera più vantaggiosa. Inserite in appositi gruppi d’incontro le persone possono, attraverso il confronto e la condivisione delle proprie difficoltà, rivedere i propri comportamenti e riflettere sulle proprie motivazioni al cambiamento. Durante il periodo dell’inserimento si favorisce la costruzione di un clima facilitante l’integrazione in struttura e i processi di interazione tra utenti e operatori tendono a favorire il distacco dai precedenti parametri di vita e l’avvicinamento a nuove modalità relazionali.

Il terzo livello, quello trattamentale Albatros, consente alle persone di consolidare la motivazione all’astinenza alcolica e di acquisire una maggiore consapevolezza di sé attraverso l’approfondimento in appositi gruppi terapeutici, del proprio funzionamento e delle proprie dinamiche relazionali con una particolare attenzione a quelle famigliari; consente inoltre una graduale sperimentazione con il contesto esterno alla comunità e ha funzione di raccordo e ponte per il successivo inserimento degli utenti nei gruppi di auto-aiuto territoriali per alcolisti.

Dal giugno 2002 al dicembre 2011 sono entrate nel programma 192 persone, con una media di 20 ingressi l’anno; di queste:

– 98 hanno terminato il programma, 24 delle quali hanno prolungato con un periodo di reinserimento,

– 72 hanno abbandonato,

– 2 sono  state dimesse per incompatibilità e 11 sono state trasferite ad altre strutture,

– 9 sono ancora in programma.

In merito alla diagnosi, dei 192 residenti, 153 presentavano  alcolismo come disturbo primario (associato spesso all’uso di psicofarmaci), mentre 39 residenti avevano una storia di associazione alcolismo-droga.

Relativamente alla diagnosi secondaria, la maggior parte delle persone è entrata nel programma con una diagnosi psichiatrica secondaria associata al disturbo indice (85 su 153 degli alcolisti e 28 su 39 dei poliabusatori). La percentuale di persone con diagnosi psichiatrica associata è 59,8%

L’età media delle persone trattate (sia uomini che donne) è di 42,7 anni.

Dopo circa dieci anni di attività e circa 100 persone riabilitate grazie al programma Albatros, oggi il Centro di Solidarietà L’Orizzonte rappresenta un autorevole punto di riferimento per la cura e la riabilitazione dalla dipendenza da alcol in Emilia Romagna, un soggetto attento agli aspetti innovativi delle evidenze scientifiche nell’ambito delle dipendenze patologiche, che affianca al lavoro di recupero un’intensa attività informativa  tra i giovani, i genitori e gli educatori.

Proprio nell’ambito della conoscenza e prevenzione, il Centro di Solidarietà L’Orizzonte ha organizzato  anche una serie di incontri aperti a tutti per fornire maggiori informazioni circa le dipendenze classiche, come quelle legate al consumo di stupefacenti ed alcool, quelle di tipo comportamentale, come la dipendenza da internet o dal gioco d’azzardo, o le problematiche connesse al cibo.

Il prossimo appuntamento dal titolo “Ci beviamo qualcosa? L’alcol tra piacere e problema”, si terrà mercoledì 15 maggio alle ore 20.30, presso la sede de L’Orizzonte, in via Laudadeo Testi 4/A a Parma, e sarà incentrato proprio sul fenomeno del consumo di alcol, in particolare tra i giovani.

Per informazioni: Dott.ssa A. Begani 3316645529