Ho un sogno. Vorrei che si avverasse.
Che ogni bimbo abbia un patto scritto, di reciproca responsabilità, con un adulto serio.
No si tratta di utopia.
È un sogno e come ogni sogno ha un fondamento reale.
Il sogno è fattibile, perché ci sono pochi bambini in giro e tanti adulti intorno.

Ogni bambino potrebbe avere questo accordo, come patto di fiducia sulla base della reciproca presenza.
Io adulto starò con te, qualsiasi cosa accada, perché tu possa realizzare per il tuo bene e la tua crescita – secondo i tuoi bisogni e la tua situazione – e mi impegno a questo e questo (elenco oggettivo e di vita reale).
Io bambino ricorrerò a te e chiederò la tua presenza impegnandomi – nel miglior modo possibile – questo e questo (elenco dei comportamenti e degli obiettivi).
Mi rendo conto che la cosa più difficile è dare i contenuti efficaci a questo patto.
A forza di ascoltare bambini e ragazzi e i loro genitori, oltre a un numero grande di insegnanti e allenatori, posso abbozzare in termini chiari e semplici quello che si può contrattare.
Io bimbo mi impegno a:
•parlarti dell’emozione e del sentimento che mi prende alla sprovvista
•dirti degli incontri belli e scontri brutti con altri bambini e altre persone
•discutere con te quando faccio fatica a imparare
•raccontarti dei giochi belli e delle cose belle che faccio e vorrei fare
•contare le cose giuste o sbagliate durante la giornata e la settimana.
Io adulto mi impegno a:
•ascoltarti con calma e senza giudizi
•dirti come sono anche per me gli incontri brutti e belli con le altre persone
•sostenerti nella fatica di imparare e fare il possibile perché superi la difficoltà
•confrontare perché ci sono cose belle e cose brutte
•comprendere con te perché si fanno certe cose e come venirne a capo.
Il bambino è esigente con sé e si dà tutto, a patto che senta fiducia e presenza reale, nel momento in cui vengono a galla i suoi bisogni e le sue difficoltà.
È proprio questo patto di fiducia il vero problema da affrontare.
Non sempre l’educatore riesce a dare e mantenere la fiducia perché promette e non mantiene oppure molla al momento in cui lui stesso si trova in difficoltà.
Occorre una meta alta per tutti due. La felicità.
La felicità, che è poi riempire bene il tempo con un obiettivo forte giorno dopo giorno, perché il tempo non sia banale.
Il mio sogno può realizzarsi.
È, in questo periodo e in concreto, nell’oratorio, nello spazio giochi e spazio musica o ballo o disegno o … visto il tempo di vacanza, per continuare tutto l’anno, perché tutto l’anno esige un contenuto giorno per giorno.
E fiducia da consolidare giorno per giorno.
Perché la felicità si conquista giorno per giorno.
Per l’adulto e per il piccolo.

Gigetto De Bortoli