“Un cordiale saluto a tutti voi e un ringraziamento particolare del presidente Luciano Squillaci al presidente Claudio Leonardi  e al consiglio direttivo SIPaD”. Lo ha affermato Roberto Berselli, membro del consiglio di Presidenza della Fict e vicepresidente del Consorzio Gruppo Ceis, intervenendo al 7° Congresso Nazionale SIPAD, ancora in corso, dal titolo “INSIEME PER LO SVILUPPO DI NUOVI PERCORSI DIAGNOSTICO-TERAPEUTICI

“Prendo in prestito tre parole dal vostro titolo. INSIEME: ormai da anni abbiamo intrapreso un comune lavoro di advocacy presso le istituzioni – prosegue Berselli – per l’ottenimento di una revisione della 309/90 che la renda più rispondente al mutato scenario della patologia delle dipendenze nell’interesse della collettività, di chi è affetto da una dipendenza, del loro contesto familiare e relazionale e anche di chi opera in questo settore. Di questo percorso insieme vogliamo ringraziarvi. Un percorso fatto insieme non per necessità, ma per un avvenuto reciproco riconoscimento di serietà e professionalità che abbiamo sperimentato sul campo  confrontandoci e lavorando insieme sul territorio.  Un percorso che dobbiamo riprendere con rinnovato vigore alla luce del nuovo contesto politico perché i vecchi problemi non siano i problemi  di domani.”

“L’altra parola è NUOVI. Permettetemi di citare Papa Francesco quando dice: “Noi non stiamo vivendo in un epoca di cambiamenti, ma un cambiamento d’epoca”. Sembra un paradosso, ma se ci pensiamo è così. In una situazione che muta così velocemente, così rapidamente, in cui quasi significato e significanti cambiano bisogna innovare e ricercare nuove soluzioni. Un concetto che anche i Centri della Federazione Italiana Comunità Terapeutiche, spiega Berselli,  hanno da tempo compreso,  introducendo grandi mutamenti di approccio e di integrazione pur mantenendo una solida radice valoriale. Ma i tempi nuovi sono anche tempi difficili e non possiamo negarci che, oggi, le nostre strutture vivono un momento molto difficile e che abbiamo bisogno anche di voi per sostenere le nostre battaglie. La FICT con i suoi centri accoglie ogni anno 1/3 di tutte le persone inserite in un percorso terapeutico per questo, anche grazie al nostro sistema di rilevazione dei dati, ci sentiamo di poter dire qualcosa sul tema del cambiamento delle dipendenze in Italia.”

“E da ultimo la parola PERCORSI: una parola che a noi piace molto, perché il percorso presuppone una meta, un pensiero e, il più delle volte, si spera di avere compagni di viaggio per intraprendere nuovi percorsi, ciascuno  con il proprio bagaglio di professionalità e di competenze”. Conclude il consigliere della FICT