Come poter porre attenzione sul disagio delle famiglie di portatori di diversità? Con l’aiuto di “La cura associativa. Malattie e buone prassi. Una ricerca sull’Associazione Sclerosi Tuberosa”  a cura di B. GRASSELLI, V. M. LAPADULA, Stripes Edizioni  Acqui Terme (AL), 2010, pag. 166, nella collana Pedagogika.
Il volume nasce dall’ormai lunga e consolidata collaborazione tra l’Associazione Sclerosi Tuberosa e la cattedra di Pedagogia Speciale dell’Università Roma Tre e presenta la ricerca  nata per saggiare, con il sostegno delle famiglie dei soggetti disabili, una serie di percorsi e competenze per migliorare il benessere relazionale, consolidare l’empatia e  vincere il pregiudizio. Il volume è un supporto utilissimo per ottimizzare la partecipazione  e l’integrazione delle persone affette da patologie rare nel mondo del lavoro, nella scuola, ect

La famiglia come soggetto attivo di formazione

Introdotta dalla prefazione di Roberto Cipriani l’opera risulta suddivisa in sei capitoli:
Capitolo I – Che cosa è la Sclerosi tuberosa? Che cosa è l’A.S.T.? di M. V. Lapadula
Capitolo II – Associazioni: un contesto sensibile per intenzionalità e creatività di B. Grasselli
Capitolo III – Associazionismo e partecipazione: la partecipazione delle famiglie tra il fare e l’essere di G. Mariani
Capitolo IV – La cultura della cura associativa di F. D’Andreamatteo
Capitolo V – Professional care-givers: spazi di formazione per “curare” i problemi  di N.. Murgioni
Capitolo VI – Pedagogia speciale e malattie rare: apprendimenti associativi, beni relazioni e pratiche di cura di D. Consoni

di Simona Ricci