Il fenomeno del bullismo sta pericolosamente aumentando nel nostro Paese. In fase adolescenziale lo subiscono ben un quarto dei ragazzi/e. Sono molti anche i casi di cyberbullismo, con video e foto, con il chiaro intento di umiliare, deridere o denigrare.
Questo libro prende le mosse da un’esperienza promossa dal Lions Club di Masciano (Perugia) e svolta presso la scuola secondaria di primo grado dell’Istituto omnicomprensivo Salvatorelli-Sermoneta di Marsciano (Pg) con un centinaio di studenti. Negli incontri sono stati attivati gruppi di autoriflessione e confronto esistenziale, considerando il fenomeno specie sotto l’aspetto preventivo.
Quello del bullismo è un fenomeno da rilevare e debitamente sanzionare, attraverso il controllo sociale, l’attenzione agli atteggiamenti verbali e non-verbali, le situazioni a rischio e le condizioni d’isolamento. E’ un fenomeno soprattutto da prevenire, attraverso una scuola realmente formativa, che metta al centro lo sviluppo delle competenze trasversali del condividere e del collaborare. Preoccuparsi dell’accettazione e dell’inclusione richiede anche la valorizzazione dei centri di animazione e di aggregazione e l‘apertura di tutte le scuola ad attività integrative pomeridiane ed estive, portate avanti da esperti in tale ambito.
L’educazione alla cittadinanza attiva e alla legalità ne sono i capisaldi di base, veicolati da attività accomunanti, dove poter trovare attendibili modelli di vita e validi punti di riferimento. Pertanto, se è importante considerare le condizioni del “bullizzato” lo è altrettanto riflettere su tutto ciò che consente il costituirsi del “bullo” stesso. Bulli non si nasce: lo si diventa!
E’ per questo che il libro cerca di considerare un ambiente educativo come intenzionale luogo di formazione sociale e civile, dove ogni persona possa essere accettata, riconosciuta, rispettata e valorizzata. Si tratta, quindi, di cercare di essere empatici anche con il potenziale bullo; questo, non tanto per approvarne atteggiamenti e tanto meno atti, quanto per cercare di prevenirne la manifestazione. Pensiamo, ad esempio, alla funzione che può avere un’attività sportiva o ruoli in cui ci si possa sentire importanti. Offrire opportunità di realizzazione personale e di riconoscimento sociale, può allontanare da possibili manifestazioni di bullismo, messi in atto per bisogno di prestigio nel gruppo, vanagloria o come forma di compensazione emotiva.

Bulli si diventa, a cura di G. Mollo – R. De Vivo, 2F Editore, Marsciano 2021, pp. 145.