Caro Luigi,

prima di tutto, grazie per il lavoro che fai perché da gente di Calabria, non ci sentiamo soli e appiattiti sull’immagine di essere tutti “noi” ‘ndranghetisti.

Comunicato stampa: Il noi vince sempre…

Grazie perché la tua consapevolezza e la tua battaglia per colpire i patrimoni dei mafiosi è sicuramente la battaglia vincente. Grazie per il rischio a cui ti sottoponi per combattere una buona battaglia. Grazie perché con la battaglia di “Libera” hai dato voce ad una Chiesa coraggiosa, schierata a favore del bene, consapevole dei rischi ma sicura nella fede. Grazie per la tua fedeltà al Vangelo.

Anche molti dei Centri che io rappresento partecipano a “Libera” convinti come siamo che le idee giuste seppure abbiano una forte paternità hanno necessità di gambe per percorrere i cammini della giustizia. E “Libera” è diventata anche per i ragazzi che frequentano le mie Comunità incipit di abbandono di percorsi inquinati, punto di riferimento di rinascita.

Ho ancora negli occhi e nel cuore la tua mano nella mano di Papa Francesco. Un’immagine di forza, di coraggio, di tenerezza, di paternità da parte del Papa, di riconoscimento di una battaglia giusta condotta in nome del Vangelo da sacerdoti e gente coraggiosa di cui tu sei esempio. Quante volte anche fra di noi sacerdoti l’istinto di sopravvivenza individuale ci ha fatto smarrire la fiducia e la fede nel Vangelo. E proprio quel Vangelo che traccia le strade del nostro comportamento e del nostro essere che deve fare smarrire la paura e fare affermare la possibilità di un giusto modo di abitare la storia e il mondo. Riteniamo che le minacce a cui sei sottoposto dimostrano che non è più il moscerino che colpisce il pachiderma ma un “noi” che si sta sempre di più affermando, un “noi” collettivo che fa paura a chi vorrebbe farci paura.

Ed è su questa strada che, insieme e accanto a te, noi vogliamo continuare ad esserci, abitando questo tempo e il giardino affidatoci in custodia. Come tu spesso ci ripeti, noi, a “occhi aperti” vogliamo sognare. Il sogno ci aiuta a non appiattirci nella quotidianità, a non accontentarci delle promesse, a non spegnerci nell’abitudine e nella rassegnazione. Ma il sogno deve sapersi fare segno: deve incidersi nella vita di tutti i giorni, deve trasformarsi in presente diverso, deve rendersi riconoscibile agli altri per poter essere condiviso. Camminare assieme è la premessa e il contenuto del futuro che vogliamo. Né la preoccupazione, né la paura, possono zittire la nostra voce o fermare il nostro cammino. Voltare pagina è possibile, e tutti dobbiamo sentirci coinvolti.  Non c’è conquista senza fatica e non c’è senso alla vita senza conquista. Non abbiamo paura della fatica!

Le mani pulite, se sono in tasca, non servono a niente!

Luigi, grazie e accanto a te anche con la mia preghiera

Don Mimmo Battaglia – Presidente “Federazione Italiana Comunità Terapeutiche”