Il Coordinamento Regionale del Forum del Terzo Settore, riunitosi la scorsa settimana, ha inteso approfondire, nell’ambito delle proprie funzioni di ente di rappresentanza riconosciute dalla legge, lo stato dell’arte della programmazione dei Piani di Zona e dei Fondi non Autosufficienza nei diversi ambiti comunali della regione.
Appare infatti evidente, come più volte abbiamo ripetuto in questi anni, che il nuovo Regolamento approvato con la DGR 503/2019 è solo uno strumento procedurale ed attuativo. La vera riforma va ancora completata, e va costruita sui territori attraverso uno sforzo congiunto che veda protagonisti i comuni, il terzo settore e gli stessi cittadini fragili e le loro famiglie, considerando le doverose competenze della Regione, delle ASP, delle Scuole, del Privato, ecc.
Occorre infatti attivare i percorsi partecipati necessari a definire una programmazione (Piani di Zona) che sia concretamente rispondente ai bisogni del territorio, in termini promozionali e non meramente assistenziali. In altre parole occorre passare, come spesso abbiamo detto, da un welfare strutturato sui servizi sociali ad un welfare di comunità. Si tratta appunto di creare adeguate “politiche sociali”.
Purtroppo però, nonostante il Regolamento 22 sia ormai legge dal novembre 2019, quasi 18 mesi, siamo ancora in enorme ritardo.
Ciò che maggiormente preoccupa è la difficoltà, sui diversi territori, a comprendere l’importanza di una programmazione partecipata, con il coinvolgimento effettivo e concreto dei cittadini, delle famiglie e in particolare del Terzo Settore, quale realtà riconosciuta e coinvolta attivamente dai soggetti pubblici a perseguire il bene comune e a svolgere attività di interesse generale.
A nostro parere, dove sono stati attivati i cosiddetti tavoli tematici, che dovrebbero essere il luogo della partecipazione del Terzo Settore, mentre in alcuni casi iniziano a registrarsi approfondimenti ed avvio di esperienze positive, in altri purtroppo sono apparsi inconcludenti o poco rilevanti, luoghi serviti semplicemente a sottoscrivere decisioni assunte altrove, se non anche derive tecnocratiche con una sorta di delega in bianco agli Uffici di Piano (strumenti tecnici) da parte delle Conferenze dei Sindaci, con il rischio di trasformare uno strumento altamente politico, quale il Piano di Zona, in un adempimento tecnico-amministrativo, asfittico e senza alcuna visione di futuro.
Insomma, la sensazione generale è che oltre a giungere fortemente impreparati a quest’appuntamento così importante, e questo era certamente prevedibile, ancora non si sia messo in campo lo sforzo politico necessario per superare il gap di oltre un ventennio. Uno sforzo politico che, lo ribadiamo a scanso di equivoci, deve essere dei Comuni, ma anche del Terzo Settore, chiamato a uscire da logiche particolari e autoreferenziali per entrare in un’ottica di sistema.
Su questo ribadiamo la piena disponibilità dei Forum territoriali del Terzo Settore, associazioni rappresentative costituite sui territori anche per collaborare con le Pubbliche Amministrazioni nel difficile compito di garantire partecipazione e coinvolgimento sui territori.
La riforma del welfare in Calabria (inteso nei suoi aspetti riguardanti gli interventi e i servizi sociali), infatti, non può prescindere dal riconoscimento reciproco tra ambiti e forum territoriali, nel pieno rispetto del diverso ruolo di ognuno.
Sul punto duole segnalare, in termini di rispetto e reciproco riconoscimento, la sortita del Sindaco del Comune capofila di Locri che ha accusato il Forum Territoriale della Locride di volerlo colpire politicamente, avendo, a suo dire, altri interessi non meglio definiti. Il tutto perché il Forum della Locride, peraltro sostenuto dal Forum Regionale, ha sollevato dubbi, nella piena legittimità del suo ruolo di advocacy, circa l’utilizzo delle risorse del Fondo non Autosufficienza per come emergeva da alcune determine pubblicate dallo stesso Ambito territoriale.
Il Coordinamento Regionale del Forum ha inteso ribadire il pieno sostegno e la vicinanza al Forum della Locride, ribadendo, anche a beneficio degli altri ambiti calabresi, che il ruolo del Forum, associazione maggiormente rappresentativa del terzo settore in Italia, sia anche quello di vigilare sulla spesa delle pubbliche amministrazioni, in particolare quando si tratta di risorse destinate alle persone più fragili e deboli.
Sul punto il Sindaco non ha inteso rispondere nel merito ma attaccare la stessa credibilità di un’organizzazione di rappresentanza che invece fa delle procedure democratiche e partecipative, il proprio segno distintivo.
Avendo appreso, a mezzo stampa, che nei giorni scorsi è intervenuta la stessa Regione Calabria richiedendo adeguata rendicontazione delle spese effettuate dall’ambito di Locri, pensiamo che il Sindaco avrà la possibilità, oltre che il dovere, di dimostrare la legittimità delle scelte operate e delle procedure seguite, senza mettere in discussione ruolo e credibilità del forum territoriale, con il quale invece auspichiamo, come previsto dalla normativa vigente e dal buon senso, che l’Ambito Territoriale voglia avviare finalmente una reale collaborazione nell’interesse dei cittadini più deboli del territorio.

Il Portavoce del Forum Terzo Settore Calabria
Luciano Squillaci