Il grosso e tragico problema della delega. Prodotto made in Italy (non solo).
Costituisce buona parte del nostro lavoro in “Progetto Uomo”. Il percorso di indipendenza, autonomia e libertà non ammette deleghe. Eppure la delega aleggia sotto ogni superficie relazionale, specie se le cose da affrontare sono difficili. E se succede … è colpa di altri o si danno spiegazioni in cui c’entrano altri.
Per noi diventa pane quotidiano smascherare tutte le deleghe reali, possibili, immaginabili, esplicite o nascoste, dirette e indirette, dentro i discorsi e soprattutto nei fatti.

La famiglia delega al programma.
I residenti delegano agli operatori.
I lavoranti delegano alla struttura.
I vice capo settore delegano ad altri caposettore.
I capo settore delegano all’anziano di casa.
Gli operatori delegano al responsabile.
Il responsabile delega al coordinatore.
Il coordinatore delega al direttore.
Il direttore delega al presidente.
Si fa per dire.
Tutti delegano al Papa.
Adesso al parafulmine, capo del governo.
Appunto. E Draghi se lo merita. per il nome che porta.
Poi ci sono Biden o Putin.
Se sbagliano, la colpa è di Dio.
Infatti, come si dice: “il pesce puzza sempre dalla testa”.
Il che non è sempre vero. E la storiella più bella è questa.

La grande orchestra del comprensorio doveva tenere il concerto a ricordo della liberazione dagli austroungarici, ahimè giorno infrasettimanale. Il violinista disse a suo cugino: ho un impegno inderogabile, vai tu, ti presto il violino; vai là e fai finta di suonare, ci sono gli altri violinisti e tutto andrà liscio e per bene. Il trombettiere fece altrettanto, con suo fratello. Il capo clarinetti, con suo cognato. Il sassofonista con l’amico vicino di casa, appassionato ad ascoltarlo. E così via. I concertisti avevano altro da fare.
Al momento del concerto, piazza piena, orchestra e banda schierata, il direttore in marsina e vestito a coda di rondine, con tutta l’energia della testa e delle braccia diede il “la” al concerto.
Tonfo! Colpo di tamburo.
Solo il percussore al tamburo era al suo posto e sapeva …suonare.

“Liberazione in piena delega!”.
Se ognuno di noi, nel proprio piccolo, facesse quella piccola cosa che è eliminare una piccola delega al dì, come una pastiglietta da cavare via, la vita cambierebbe dalla notte al giorno. E non solo quella comunitaria. Quella sociale, pubblica e universale.
La libertà comincerebbe a trovare gusto dalla responsabilità.
Buon giorno e buon lavoro.

Gigetto De Bortoli, direttore responsabile settimanale Progetto Uomo