Luciano Squillaci, presidente FICT interviene a Radio Buongiorno in blu, condotta da Chiara Placenti sul provvedimento del muro di Parigi per fermare il passaggio di consumatori di droga, nello specifico limitare il viavai dei consumatori di crack

Luciano Squillaci, Presidente FICT: “Il muro è un simbolo di tutto quello che non va bene nella lotta alla droga: è il muro dello stigma, del pianto e del fallimento. Erigere muri oggi è anacronistico e pericoloso…
C’è sempre il tentativo di non vedere e rimuovere il problema. Ho la sensazione che il muro sia come la sabbia per lo struzzo, di fronte ad un problema che ci sentiamo impotenti ad affrontare, mettiamo la testa sotto la sabbia, i nostri occhi non sono abituati alle devianze, al disagio e a chi fa uso di crack, posso comprenderlo per quanto riguarda i cittadini. Incomprensibile quando i muri sono costruiti dai governi, c’è qualcuno che continua a costruire le proprie fortune politiche sulla paura della gente, e non è solo in Francia, invece di aver cura delle vittime vere, delle persone tossicodipendenti …”
“…E’ come il dibattito che c’è in Italia, in questo momento, sulla legalizzazione della cannabis, un dibattito stantìo, che è la solita battaglia ideologica che lascia a margine il vero problema, ovvero come affrontare, oggi, la questione delle dipendenze e quali messaggi educativi concreti e testimonianze adeguate.
Erigere un muro è dannoso perché non fa altro che aumentare rabbia e paura …”
“… In pandemia il malessere delle persone è aumentato, le dipendenze sono una conseguenza del male di vivere che si è amplificato in questo ultimo periodo, dando spazio al dark web, all’abuso di psicofarmaci tra i giovani ..Di fronte a questa situazione, abbiamo una società tiepida, una politica disattenta, che continua a fare battaglie ideologiche invece di preoccuparsi seriamente di affrontare il problema in maniera adulta.
Abbiamo una politica adolescente con tutte le deformazioni del caso…”

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