Gli ultimi decenni hanno rovesciato le basi materiali di tutti i soggetti portatori di funzioni educative: le minacce ecologiche, l’insicurezza nel mondo economico, la precarietà dei percorsi lavorativi, la confusione dei riferimenti culturali, la perdita di contatto con le proprie “radici”, la crescente volgarità e scadimento etico del sistema delle comunicazioni, l’iper-consumismo hanno lasciato soli i genitori e la scuola alle prese con una “missione impossibile”:…educare!

Anche le esperienze di “reciprocità” così importanti nello sviluppo di una consapevolezza personale partecipativa in particolare nei percorsi formativi dei giovani sono entrate in “crisi” schiacciate da realtà sempre più…virtuali!

proposte dal basso per una nuova “alleanza educativa collettiva”

Possiamo affermare con sicurezza che la società ha “disertato” in questi anni dai suoi compiti educativi collettivi da molti punti di vista.

Lo slogan è stato: “…. tutto e subito…evitando le fatiche e il dolore della vita…perché è assente  la prospettiva di un domani, di un futuro!”

Una educazione … drogata …… cosi come una finanza drogata !!!

Oggi viviamo e cresciamo i nostri figli infatti in una società sempre più finta, di plastica, condizionata da un consumismo esasperato (…pubblicitocrazia),  con una perdita dei valori di riferimento (etica del lavoro, dell’impegno, della famiglia, della parola data, della condivisione ….dell’onore!) che avevano guidato le generazioni precedenti, una crisi etico-spirituale-educativa evidente ed una altrettanto evidente paralisi nella capacità di porre rimedio a questi aspetti (oggi ognuno ….pensa a se e basta…- che posizione miope!).

Questa società indica, spesso, a tutti noi ed ai giovani in particolare, false direzioni, ricorrendo in particolare, per manipolare in modo più o meno consapevole (ma ormai cosi fan tutti), a sempre più sofisticati “sostitutivi relazionali” che ci stanno avvelenando, intossicando (“de-realizzazione” e “de-personalizzazione” con effetti simili al fenomeno della cosiddetta patologia da “istituzionalizzazione” cosi evidente nei manicomi del secolo scorso ). Tutte le direzioni indicano… l’esterno, l’apparenza, l’immagine …. quasi nulla và verso l’interiorità, l’accettazione di se e dei propri limiti.

Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti quelli che vogliono vedere,  in tutti i campi (vedi aumento consumo sostanze psicoattive!! vedi continuo aumento prescrizione di psicofarmaci anche ai bambini!! vedi problemi legati al gioco d’azzardo, ai disturbi alimentari, alle videodipendenze! vedi impoverimento della vita relazionale, partecipativa e spirituale! vedi malessere sempre più diffuso nonostante siamo la società del benessere! vedi problemi dei giovani oggi! vedi tensioni sociali crescenti! vedi aumento problemi di depressione! di attacchi di panico! vedi attacchi di panico sociale generalizzato – mucca pazza, sars, aviaria-, vedi violenze immotivate, …. vedi ….crisi finanziaria!)

Tutti sentiamo la necessità di tracciare una rotta, che consenta di recuperare i valori di una “società educante” attraverso azioni semplici e concrete che possano raccogliere l’impegno di tutti e fare davvero “cultura” in modo costante e duraturo nel tempo.

Soltanto percorsi di recupero di scelte, gesti, responsabilità e consapevolezze individuali e collettive concrete  possono darci le basi per un recupero di “etica collettiva” che in ogni caso richiederà tempo per realizzarsi pienamente.

Proponiamo perciò, alla riflessione e al contributo di tutti, 5 punti e proposte, che ci sembrano strategici, condivisibili e concretamente praticabili.

Partendo da tali punti, la nostra Associazione (lighthousegenova12.org), insieme a tutte quelle che si muovono in direzione analoga, proporrà momenti di riflessione per arrivare a una Carta dei Diritti Educativi fondamentali più articolata e complessiva. Ma è intanto necessario avviare almeno alcune prassi praticabili (i 5 punti), con l’auspicio che le Istituzioni e le Rappresentanze politiche si smuovano dall’autoreferenzialità, e compiano passi per la fattiva realizzazione di  percorsi educativi collettivi virtuosi.

In questo modo, in un rinnovato quadro di principi educativi visibili e condivisi, gli educatori( e i genitori in primis) potranno essere sostenuti e accompagnati nella loro attività educante, verso l’acquisizione da parte dei figli di sempre maggiori spazi, di responsabilità personale e sociale e di autonomia, adatti alle diverse età e fasi della vita.

Sottolineamo come “Emergenza finanziaria” ed “Emergenza etico-educativa”  siano  più collegate di quanto possa sembrare…e forse proprio per questo oggi abbiamo una occasione per cominciare ad affrontarle entrambe impostando quei cambiamenti che, nel tempo, possano ripianare…tanto il debito finanziario che il “debito educativo” accumulati nei decenni passati.

Educare vuol dire da una parte essere consapevoli delle cose buone che abbiamo, delle nostre e altrui risorse, ma  non disertare dalla sempre presente necessità di riconoscere …i “limiti” di ognuno di noi.

Riconoscere i limiti vuol dire: esserci, prendersi responsabilità, fare scelte, saperle sostenere ed essere coerenti con queste, confrontarsi e negoziare senza perdere i punti di riferimento, saper anche essere scomodi quando necessario.

Altre volte educare vuol dire…saper fare un passo indietro al servizio di un disegno o uno scopo più ampio per permettere di sperimentare, di assumere responsabilità e … rischiare!

Professionisti, istituzioni, sanità, adulti, mass-media, politici e la società in generale debbono quindi riprendere ad interrogarsi seriamente, rispetto alla questione del ruolo educativo che spetta ai genitori, alla famiglia, alla scuola ma soprattutto alla comunità nel suo insieme (questa si è resa ….latitante in questi anni).

Sentiamo tutti la necessità di  riscoprire e riappropriarci dei “fondamentali” del nostro vivere “insieme” per poter trasmettere tali valori alle generazioni future.

Ecco 5 Proposte “concrete” in 5 campi diversi per ri-costruire le basi per una “società del noi” (riteniamo tali proposte, se applicate con convinzione e determinazione, in grado di innescare un graduale recupero di quei valori educativi collettivi che tutti auspichiamo):

1) Salute: è strategico,oggi, il sostegno e la valorizzazione dello sviluppo delle autonome Associazioni di  Autotutela e Promozione della Salute (auto aiuto)  formate dagli utenti e dalle famiglie stesse che fanno della reciprocità un loro valore fondante. Questo sviluppo deve essere visto quindi come un valore etico-professionale fondamentale oggi, se abbiamo a cuore il mantenimento di un “sistema salute” di natura universalistico, territorializzato e capace ancora di vero …“ascolto”.

E’ fondamentale  valorizzare, sempre, il coinvolgimento consapevole e la co-partecipazione delle persone e delle famiglie ai percorsi di cura e trattamento

E’ una vera sfida per gli anni a venire per tutto il sistema del welfare lo sviluppo e la crescita, sia a livello sociale e professionale che politico, di una nuova consapevolezza, di nuove identità professionali e “buone prassi” che sappiano porre al centro la stretta e costante cooperazione con le autonome Associazioni di Autotutela e Promozione della salute  formate dai cittadini stessi e dalle loro famiglie

I trattamenti pubblici di natura intensiva (Servizi pubblici e Privato sociale) hanno il dovere di cooperare e far conoscere queste Associazioni o di sostenerne lo sviluppo nei settori mancanti, calibrando i loro interventi in sintonia con lo spirito, l’etica, gli scopi di queste. Lo sviluppo territoriale di queste Associazioni (no-cost) deve essere un metro fondamentale per misurare la qualità del lavoro dei Servizi.

Abbiamo oggi modelli di riferimento da cui imparare, da valorizzare e da diffondere (Sistema dei 12 passi-AA; Club degli alcolisti in trattamento, i gruppi A.M.A).

2) Emergenza Gioco d’azzardo: è peggio delle radiazioni di fukushima! E chi è sul campo vede, purtroppo, i danni del follow-up…radioattivo!

Diciamolo forte e chiaro:

A) l’azzardo non è un gioco,…mai! Questo è il primo imbroglio e i nostri vecchi lo sapevano bene e l’ hanno sempre trattato come un pericolo …serio!

B)si ruba ai poveri, …ci vuole proprio un bel coraggio a “imbrogliare” proprio le persone,  … in difficoltà. Cosa gli raccontiamo poi alle loro famiglie? ai figli?

C) si sottraggono soldi all’economia reale, (quale valore aggiunto c’è in un gratta e vinci?). Vogliamo distinguere una volta per tutte tra economia reale e quella finta …di carta, quella …dell’azzardo?!

D) si minano i valori fondanti “l’educazione”: i valori del lavoro, dell’impegno dello sviluppo delle proprie capacità, del limite, del merito.

E) si “inquina” danneggiando gravemente e in modo subdolo il DNA personale, famigliare e sociale,…è proprio come il nucleare e noi lo sottovalutiamo e…peggio nessuno ci avverte anzi ci fanno credere …il contrario! ma …siamo matti!

Abbiamo fermato il nucleare…fermiamo il gioco d’azzardo che è…peggio. Ribadiamo che è un grave inquinamento ambientale, può colpire chiunque e poi….non venitemi a dire che qualcuno ha i …neuroni deboli (x@#?*°#??!…per essere educati!)

Da parte nostra la S.I.A. (per gli evidenti collegamenti…anche storici tra alcol e azzardo, …usano gli stessi… trucchi!) e IANUA avvieranno una raccolta di adesioni da parte di Associazioni di volontariato, di consumatori, di realtà culturali e di cittadini per impegnare i nostri rappresentanti politici a trovare le  modalità legislative per porre rimedio… a questa situazione! (Sono più oneste le tasse …cosa mi tocca dire!).

3) Informazione: la vera…droga di questi ultimi 30 anni è stata la “pubblicità”. Ormai la fa da padrona in tutto…… altro che subliminale. I contenuti dei programmi sono spesso solo un contorno (e pure con scarse qualità… nutrizionali!), una scusa per i cosiddetti consigli per gli acquisti.E’ diventata sempre più arrogante ed invadente (non rispettano neanche il…Papa!!!). Quali “valori” veicola? E’ vera informazione oppure è informazione…“drogata”? I nostri figli vengono su a..merendine e pubblicità…Disastro!

Anche questo è vero inquinamento! (e se a Berlusconi -figlio della pubblicità- abbiamo chiesto un passo indietro…alla pubblicità chiediamo almeno…due passi indietro)

Chiediamo con forza due reti pubbliche a pubblicità zero! (ricordiamoci che …paghiamo!)(Sarebbe come avere due parchi pubblici dove finalmente…respirare e potersi muovere in “libertà” noi e i nostri figli). E poi ci dovrebbero essere vincoli e limiti chiari e fatti rispettare sui canali ove la pubblicità è consentita. E ancora la pubblicità dovrebbe pagare una percentuale per costituire un fondo per le “campagne di informazione ed educazione sanitaria e sociali” altrimenti senza risorse. L’utilizzo di tali fondi dovrebbe essere controllato/verificato dalle Associazioni di volontariato.

4) Scuola/giovani: proponiamo dalla 3a Media in poi vengano introdotte nel curriculum formativo dei ragazzi…3h settimanali di “attività socialmente utili” concrete da svolgere sul territorio o nella scuola stessa (educazione civica applicata). Dovrebbe essere un’attività particolarmente valorizzata che faccia crediti e che ti colleghi alla..vita vera…del tuo territorio  e inoltre dovrebbe  prepararti a svolgere un servizio civile da sostenere dopo i 18anni possibilmente in una logica europea (3/6 mesi distribuiti su più anni o intensivi…e…obbligatori!).

(Una volta i ragazzi dovevano essere tolti dai campi per essere mandati a scuola oggi è il contrario dobbiamo farli tornare a sperimentare sul…campo!)

5) Giustizia: oltre ad un miglioramento della “class action” che non sarebbe male portarla in linea con la legislazione dei paesi più avanzati (è una questione di civiltà), vanno valorizzate in sostituzione della pena (ove opportuno) le attività socialmente utili (per i piccoli reati o per gli ultimi periodi di pena) con meccanismo premiante se ben condotte (abbiamo già avviato un percorso in tal senso per il reato di guida in stato di ebbrezza che deve essere considerato un progetto pilota in tutta Italia perchè 100.000 micro attività socialmente utili all’anno fanno…cultura e stile di un paese). Ciò può consentire di valorizzare il principio della “riconciliazione” e della pena intesa come elemento veramente rieducativo e riabilitante.

Aggiungiamo, a buon peso, un tema discusso e controverso: come mai i minorenni non sono rappresentati elettoralmente …10 milioni di cittadini non rappresentati…? È sensato? Sono o no il nostro futuro? chi li tutela? Come si può ovviare?

Riteniamo importante…avviare un percorso di riflessione…europeo su tale tematica.

In ogni caso ci vuole il coraggio e la capacità di guardare…avanti come ci hanno insegnato i nostri…maestri!

Proverbio cinese:

“…il tempo migliore per piantare un albero era vent’anni fa,l’altro tempo migliore è ….adesso!”

di Dott. Giorgio Schiappacasse

In Allegato: …alcuni brani tratti dalla una lettera del Santo Padre Benedetto XVI del 2008  alla diocesi di Roma… sul compito urgente dell’educazione.

(…..) Educare…non è mai stato facile, e oggi sembra diventare sempre più difficile. Lo sanno bene i genitori, gli insegnanti, i sacerdoti e tutti coloro che hanno dirette responsabilità educative. Si parla perciò di una grande “emergenza educativa”, confermata dagli insuccessi a cui troppo spesso vanno incontro i nostri sforzi per formare persone solide, capaci di collaborare con gli altri e di dare un senso alla propria vita. Viene spontaneo, allora, incolpare le nuove generazioni, come se i bambini che nascono oggi fossero diversi da quelli che nascevano nel passato. Si parla inoltre di una “frattura fra le generazioni”, che certamente esiste e pesa, ma che è l’effetto, piuttosto che la causa, della mancata trasmissione di certezze e di valori. In realtà, sono in questione non soltanto le responsabilità personali degli adulti o dei giovani, che pur esistono e non devono essere nascoste, ma anche un’atmosfera diffusa, una mentalità e una forma di cultura che portano a dubitare del valore della persona umana, del significato stesso della verità e del bene, in ultima analisi della bontà della vita. Diventa difficile, allora, trasmettere da una generazione all’altra qualcosa di valido e di certo, regole di comportamento, obiettivi credibili intorno ai quali costruire la propria vita. (……)

… A differenza di quanto avviene in campo tecnico o economico, dove i progressi di oggi possono sommarsi a quelli del passato, nell’ambito della formazione e della crescita morale delle persone non esiste una simile possibilità di accumulazione, perché la libertà dell’uomo è sempre nuova e quindi ciascuna persona e ciascuna generazione deve prendere di nuovo, e in proprio, le sue decisioni. Anche i più grandi valori del passato non possono semplicemente essere ereditati, vanno fatti nostri e rinnovati attraverso una, spesso sofferta, scelta personale.

…Quando però sono scosse le fondamenta e vengono a mancare le certezze essenziali, il bisogno di quei valori torna a farsi sentire in modo impellente: così, in concreto, aumenta oggi la domanda di un’educazione che sia davvero tale. La chiedono i genitori, preoccupati e spesso angosciati per il futuro dei propri figli; la chiedono tanti insegnanti, che vivono la triste esperienza del degrado delle loro scuole; la chiede la società nel suo complesso, che vede messe in dubbio le basi stesse della convivenza; la chiedono nel loro intimo gli stessi ragazzi e giovani, che non vogliono essere lasciati soli di fronte alle sfide della vita. (……)