“Qui insieme, come un uomo parte di un tutto,
con il suo contributo da offrire”.

“Gente navigata e pratica della vita,
poiché ha sperimentato di tutto,
– volente e nolente – quindi si dà da fare
per mantenere dinamico il proprio equilibrio,
ritiene che la paura all’apparire della vipera
sia sacrosanta e utile a evitare il contatto,
e non lo sia affatto evocarla col pensiero,
al fruscio di un pezzo di giornale.
E ragiona però sul fatto: la cosa avviene.
Annota che ogni proprio IO si trova dentro
un triangolo formato da tre faccende ben distinte:
mente/pensieri – emozioni/sentimenti – azioni.
L’IO dunque è triangolare,
con tre angoli/vertici, e quando qualcosa
succede nello spazio d’uno degli angoli,
l’individuo/persona viene nell’insieme
smosso, dinamizzato, bloccato, rivoltato,
orientato, toccato, sedotto, cambiato …
Un pensiero rivoluziona tutto, di brutto.
Un’emozione spinge a chissà cosa d’imprevisto.
Un’azione cambia i connotati per sempre.
Dentro un’unica pelle, un unico cervello,
una persona unica c’è un “insieme che lavora”.
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“Bisogna fidarsi di gente navigata e pratica,
magari con pochi titoli accademici,
abitualmente povera in canna,
disorientata perché ha fallito in qualcosa?
Per esempio ha fallito nei calcoli decisivi (testa),
ha fallito nell’attività intrapresa (con mani o piedi)
ha fallito nei suoi sentimenti (cose di cuore).
Dato che è gente molto pratica,
non fa molte distinzioni o differenze:
“parti da dove hai fallito”, dice. Poi:
“cambia pensieri e calcoli,
decidi per un’altra attività,
ascolta altri sentimenti ed emozioni”.
Variando anche una sola di queste parti
tutto può riprendere e ripartire,
perché una parte riesce a muovere il tutto.
Se prendi anche uno solo dei tre vertici,
e lo agiti, tutto il tuo triangolo si muove.
Magari nella direzione desiderata e buona.”
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Laureati o meno, praticoni o no, esperti o no,
tutti sono forniti di un cervello, capace
di coordinare gli angoli del triangolo
(mente/pensiero – psiche/emozione – mani/azione)
che semplificano la vita cosciente,
dotata com’è d’infinita complessità.
Il cervello lo fa grazie ai miliardi di neuroni
che collegano gli innumerevoli organi
del corpo che siamo, a cominciare dal modello
organizzatore, sua maestà il cervello stesso,
capace d’essere specchio a sé stesso.
Il cervello non è la mente, non è l’azione,
non è l’emozione, è invece la struttura carnale,
strumento pressoché magico,
ancora per molti versi sconosciuto,
che armonizza ogni parte col tutto.
E fa sì che ogni parte abbia totale
presenza nella struttura cervello.
La mente, ahinoi, lo può mal-trattare/avvelenare,
in mille maniere, perfino piacevoli.
“Rispettami, urla silenzioso il cervello,
è l’unico per salvaguardare il tuo cuore”.

Gigetto De Bortoli

Conferenza ISBP 2021 International Society for Bonding Psychotherapy. 1-3 ottobre 2021 “TORNIAMO IN CONTATTO”