L’attesa … sospesi,  trepidanti, ansiosi, con lo sguardo inchiodato verso il cielo  intento a scorgere un segno, il gesto di Dio.

Occhi aperti e chiari nei mille volti dell’ umanità … c’eravamo proprio tutti: credenti e non credenti..noi con noi stessi, le nostre case, i nostri cuori, le nostre sofferenze e la grande preoccupazione per l’ avvenire dei nostri figli benedetti.

 

 

Nell’attesa abbiamo  sperimentato una  rinnovata speranza, perché nell’immensità del popolo di Dio esplodeva la gioia della fede: unione indissolubile, forza coesa tra gli uomini.

Quando il fumo bianco era ormai alto nel suo cielo, la finestra si è spalancata … in quell’ istante il grido del mondo rubava l’ attesa; gli animi uniti nella coralità dello spirito … musica nelle parole: Habemus Papam;

il Nostro pastore era con noi, Francesco, e che tenerezza! Buonasera! E il Padre Nostro. ..e la gioia e l’ ansia erano già lacrime.

E ancora lacrime quando la casa del nostro pastore ci ha accolti, tutti … non aveva dimenticato nessuno. I primi ad entrare sono stati gli ultimi  e tra essi c’ erano tutti i senzatetto, tutti i poveri  per i quali   la folla  aveva creato un varco spontaneo,  la missione …

E  lui era lì ad accoglierli, proteggerli, togliendo loro uno ad uno con una carezza il peso sulle spalle. Che meraviglia! Dio ancora una volta aveva operato  il miracolo.

Grazie, Signore,  per essere sempre dalla nostra parte, per non essere mai stanco di tenerci in braccio … grazie, per farci scorgere  i fiori  più  belli  nel ghiaccio e  primavere in rigidi inverni.

Grazie per  averci donato  Francesco, il pastore  della tua chiesa … Che sia benedetto!

E Grazie per questo profumo di Vangelo, imperniato di semplicità e di tenerezza!

Don Mimmo Battaglia –  Presidente FICT