Venerdì 1° dicembre Casa Rosetta terrà in Cattedrale una “festa dell’inclusione e prossimità” che si aprirà alle 9 con l’accoglienza e la presentazione, e proseguirà con la celebrazione eucaristica (9,30) e poi con un breve concerto della violoncellista Eliana Miraglia (nissena che vive a Tel Aviv, dove studia e opera da anni, e da dove è tornata il mese scorso) e del Kalat Quartet. Seguirà – nel transetto – la terza edizione dell’estemporanea “pittura, musica e spiritualità”. Protagonisti saranno residenti e utenti dei centri di riabilitazione di Casa Rosetta (Villa San Giuseppe, la casa alloggio per ammalati di Aids Villa Sergio) e delle comunità terapeutiche, e studenti di alcuni istituti superiori della città (liceo artistico Rosario Assunto, IISS Manzoni-Juvara) che stanno partecipando con Casa Rosetta alla realizzazione in città del progetto “Luoghi comuni per una cultura inclusiva”, con un contributo derivante dal Bilancio partecipativo del Comune. Saranno anche esposti alcuni manufatti realizzati dagli utenti di Villa Sergio e di Villa San Giuseppe. La mostra resterà visitabile in Cattedrale anche nei due giorni successivi.
“La “festa” – rileva il presidente di Casa Rosetta, Giorgio De Cristoforo – è un’occasione per ricordare la Giornata mondiale per la lotta contro l’Aids che ricorre l’1 dicembre, e le successive Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità (3 dicembre) e Giornata mondiale per i diritti umani (10 dicembre): tre temi legati da filo comune, e nei quali Casa Rosetta si riconosce fortemente per il proprio impegno statutario ed etico: sostegno delle persone fragili o marginali ed emarginate; impulso alla formazione; spiritualità. A questi valori è ispirata la vita nelle strutture dell’Associazione e l’azione esterna di ascolto e di prevenzione rivolta soprattutto agli adolescenti, con un impegno costante che non rileva soltanto in occasione della Giornate celebrative ma è di tutti i giorni”. L’attenzione alle persone affette da Aids si concreta, a Casa Rosetta, nelle due case-alloggio di Caltanissetta (Villa Sergio) e Partinico (Casa Puglisi) operanti già da qualche decennio per togliere dalla strada e restituire dignità a persone che, anche a causa della malattia, avevano perduto relazioni familiari e non avevano rifugio.
Oggi l’Aids non è più percepita dalla pubblica opinione come emergenza sociale. Ma in Italia sono oltre centomila le persone che convivono l’infezione Hiv, e ogni anno i nuovi casi sono circa duemila, che una tendenza all’incremento negli ultimi due anni. La ricerca ha fatto passi da gigante e offre cure sempre meno invasive e sempre più efficaci, che permettono una vita quasi “normale”. Ma – come avverte anche l’Istituto superiore di sanità – rimane presente e molto insidioso il rischio di contagio, soprattutto tra i giovani. La Giornata dell’1 dicembre vuole anche porre l’accento sulla necessità di una corretta e rinnovata informazione sulla malattia. “Siamo grati – dice il presidente di Casa Rosetta – a tutti coloro che in Associazione operano, alla Cattedrale che accoglierà con forte valoro simbolico questa iniziativa, nonché ai rappresentanti delle istituzioni e ai cittadini che comprendono lo spirito e l’opera di Casa Rosetta e l’impegno non lucrativo ad essere risorsa del territorio, e ci incoraggiano a fare sempre meglio e di più, in spirito di inclusione e prossimità, nei confronti delle persone fragili o marginali o emarginate, portatrici di disabilità o vittime di violenza o di negazione dei diritti umani”.

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