Approda alla Galleria Civica d’arte Contemporanea di Palazzo Moncada a Caltanissetta, la mostra personale di Giuseppe Cosentino “Della Morfologia del Rottame”, dopo la prima tappa di un programma che è iniziato al Museo d’arte contemporanea di Caltagirone (Mac) e si concluderà a Palermo. Giovedì 7 Settembre alle ore 19 avverrà l’inaugurazione. La mostra a Caltanissetta è visitabile fino al 20 settembre nei saloni dell’ala recentemente restaurata e aperta al pubblico dall’amministrazione del sindaco Roberto Gambino.
Nato a Palermo nel 1984, dalla sua difficile e sofferta esistenza, Cosentino è riuscito a ricavare arte quando, nel 2021, ospite de “L’Oasi” di Borgo Ventimiglia una delle strutture di recupero dalle dipendenze patologiche dell’associazione “Casa Rosetta”, del tutto inaspettatamente, inizia a creare le sue originali sculture di rottami di ferro. Bulloni, ammortizzatori, cuscinetti a sfera, parti di motore. Nascono così, plasmando ciò che comunemente si porta in discarica o viene raccolto da chi guadagna qualche euro con il ferro vecchio, le sculture di Giuseppe Cosentino, uno che conosce bene le difficoltà della vita ma che ha trovato l’ispirazione giusta nell’arte. Giuseppe riesce a dare forma a qualsiasi tipo di oggetto in ferro, gli basta il suo fedele saldatore e un’incudine per trasformare in sculture uniche i suoi pensieri, le emozioni, i ricordi, i sogni. “Questi manufatti – ha scritto in una breve presentazione il presidente di Casa Rosetta, Giorgio De Cristoforo – sono una metafora del cambiamento possibile, della seconda opportunità che possiamo avere e utilizzare, solo che abbiamo la forza e la capacità di guardarci dentro, scavare nel profondo del nostro cuore, riportare alla luce talenti sepolti, rimetterci in gioco”.
Le singolari realizzazioni hanno suscitato la curiosità degli educatori che lo propongono per una valutazione artistica a Domenico Amoroso, uno dei maggiori esperti di Outsider Art in Italia e fondatore di una Sezione ad essa dedicata al Mac di Caltagirone. Lo stesso Amoroso, riconoscendo il valore delle opere di Cosentino e l‘appartenenza a questa suggestiva espressione artistica, pubblica un articolo su di lui sulla prestigiosa Rivista OOA diretta da Eva di Stefano e ne immagina e cura una mostra personale.
“Si tratta di vere e proprie anatomie metamorfiche che analizzano strutture e forme tanto difficili da intuire attraverso i pezzi separati, quanto sorprendentemente ovvie una volta svelate – dice Domenico Amoroso – Se però ci si ferma a osservare con attenzione ogni opera, si scopre che nascondono un lirismo di fondo, molto ben dissimulato: è così che sotto il ready made, le prospettive oniriche e gli accenti a volte pop, si rivela in Giuseppe Cosentino un’anima da Saint-Exupery”. E i materiali umili di queste opere d’arte, i rottami, sono metafora anch’essi di una verità senza tempo. “La pietra scartata dai costruttori è diventata destata d’angolo” che apre un nuovo capitolo della vita”.