Mi faccio guidare dall’esperienza di Cristina 21 anni
Da agosto 2008 a dicembre 2008 ha usato droghe
E da Gennaio 2009 è in un programma di recupero.
“Questa che sto per raccontare è la storia di un grande amore, di gioia e di sofferenza. Di droga. Perché essa c’è stata fin dall’inizio, almeno da parte sua. Sapevo fin dal principio della nostra relazione che Mauro faceva uso di cocaina, anche se lui mi diceva che avveniva sporadicamente, una volta ogni tanto, quando era insieme ai suoi amici. La sniffava. Io all’epoca non sapevo nemmeno cosa ciò volesse dire.

Non basta nemmeno lo spavento della morte per farmi smettere.

Avevo vissuto sempre nel mio mondo idilliaco, fatto di scuola, teatro, canto. E poi gli amici, i compagni del liceo. Ma tutto questo non mi bastava……
Lui ha cercato di tenermi lontano dalla cocaina e dal mondo della droga, ci è riuscito per due anni.
Ma il nostro rapporto non andava così bene come entrambi desideravamo e ci illudevamo; io volevo capire chi valeva di più se io o la coca……….
Era una sera di agosto. Faceva molto caldo. Siamo andati da una nostra amica, che la cocaina non la sniffava ma la fumava. Fumare “ come si può fumare della cocaina, che è polvere?” mi chiedevo.
Ho assistito alla mia prima “cucinata” come si dice in gergo, non saprei oggi dire il perché però quel rituale di preparazione mi ha affascinato fin dall’inizio…
Non ricordo bene cosa ho provai la prima volta: una sensazione di sballo, di vuoto,di distacco dalla realtà. Per la prima volta riuscivo finalmente a non pensare a nulla. Poi la seconda e la terza volta ancora……..
Sinceramente credo di non essermi mai innamorata della cocaina. Mi facevo, ma allo stesso ero disgustata di me stessa, non basta nemmeno lo spavento della morte per farmi smettere.

…Poi ho deciso di smettere e sono entrata in comunità.
Ora che il mio percorso e nella fase di rientro nella società non so bene cosa mi aspetta: so solo che davanti a me c’è un nuovo futuro che mi attende, diverso, migliore della vita che ho avuto fino ad ora. La cocaina è un pensiero lontano nel tempo, uno strumento del quale non ho più bisogno. Perché ora penso e non sfuggo più di fronte ai miei problemi. So benissimo che non sarà facile, che le insidie sono tante e la minaccia della droga sarà costante ancora per molto tempo. Ma io voglio vivere, essere felice, continuerò con gli studi e diventerò archeologa, perché la storia è la mia grande passione.
Vorrei che i miei genitori fossero orgogliosi di me, come lo sono stati un tempo. Ho tanti sogni e voglio realizzarli.
Ora che la droga è fuori dalla mia vita voglio semplicemente essere me stessa, in libertà.
Perché come dice Shakespeare: “ la vita è un sogno….” “

La droga non è mai una soluzione, ma solamente uno strumento per aumentare i problemi che già sia hanno e per i quali non siamo in grado di trovare una soluzione. Non migliore le nostre vite, nonostante ci dia questa illusione, anzi le peggiore. Vivendo a contatto con altri giovani in comunità, ho imparato a riaprezzare le piccole gioie che la vita ci offre. La droga non può riempire quel vuoto che ciascun essere umano, per diverse ragioni, si porta dentro. Solo l’Amore può farlo: quello di un compagno, dei propri genitori, degli amici, di tutte quelle persone che ci sostengono nelle difficoltà e ci regalano i momenti più belli della nostra esistenza. La vita è tale quando è piena e ricca di interessi,passioni, ragioni: c’è chi ama l’arte, la storia e la letteratura (come me), oppure chi si interessa di musica, di spettacolo, si sport. O di mille altre cose. Tutti i giorni riceviamo stimoli dall’esterno., basta ascoltare il nostro cuore e seguire le nostre emozioni. La vita è bella: viviamola, in semplicità…

di Mario Cipressi