Attraverso il raccontare sé stesse, il loro vissuto di questi giorni, ai tempi del covid19, le donne ospiti della comunità terapeutica “La Ginestra” di Caltanissetta dell’Associazione “Casa Rosetta” generano ponti comunicativi, relazionali, di solidarietà sottolineando l’importanza del restare insieme e del restare uniti in un “luogo sicuro” quale la comunità.
A causa della condizione di emergenza causata dalle misure per il contenimento dell’epidemia da coronavirus abbiamo temuto che per tante donne ospiti stare dentro la comunità, ferme, impossibilitate ad uscire, sarebbe stata una bella sfida. Invece possiamo dire che sta andando meglio di quanto ci aspettavamo.
Forse qualcuno si meraviglierà, ma alla nostra comunità, in parte sta facendo bene – fermo restando la tragedia dell’evento – il “doversi” ritrovare a re-inventare il tempo comune.
Abbiamo reinventato l’organizzazione interna ed esterna. “L’emergenza è emergenza” e ci porta a ristrutturare profondamente la vita comunitaria e soprattutto la domiciliarità con l’impossibilità per le ospiti di allontanarsi dalla struttura residenziale se non per motivi di estrema urgenza.
Con la collaborazione delle ospiti abbiamo realizzato un video: ci si sofferma sulla nostra “Filosofia” che aiuta ad entrare in contatto con noi stessi allo scopo di superare i propri limiti, facendo ricorso al bisogno di entrare in contatto con Dio e con altri uomini; attraverso il cambiamento che avviene solo quando la persona ha raggiunto un grado di completa disperazione.
Le strategie operative per ristrutturare la quotidianità della vita comunitaria hanno lo scopo di contrastare l’isolamento pur dovendo rimanere isolati. Con lo scopo di ridurre le distanze fisiche, psicologiche e affettive che la situazione attuale impone per il permanere dello stato di quarantena e dell’impossibilità di avvicinare i figli alle loro mamme e continuare l’opera di sostegno nei confronti delle famiglie, l’équipe de “La Ginestra” attraverso le nuove tecnologie ha attivato un programma di attività esperienziali in streaming che coinvolgono in contemporanea sia mamme e bambini e le famiglie come se fossero nello stesso luogo. Queste attività sono adeguate sia ai bambini e al contesto dove vivono che alle famiglie.
Abbiamo bisogno di sentirci fratelli e sorelle e di sostenerci nella fede quando abbiamo paura. In questi giorni ci stiamo incoraggiando a vicenda, “parlando” di Dio, della sua Provvidenza, della sua paternità, scambiandoci parole di speranza. I momenti di “prova” ci danno modo di rimettere al centro i valori essenziali in cui crediamo.
Siamo qui a dare voce alle nostre paure, ai problemi, ai cambiamenti, pronti a sostenerci reciprocamente e a comunicare ciò che facciamo nel tempo surreale e pauroso del coronavirus per lasciare traccia di umanità, senso di responsabilità, coraggio e creatività che sono gli ingredienti necessari nel lavoro sociale.
Emanuela Cutaia
psicologa, responsabile comunità La Ginestra di Casa Rosetta

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