Droga e società, un fenomeno che oggi assume connotati e contorni particolari oserei dire unici.
Sul panorama di questo mercato non si affacciano solamente i giovani ( portati per evidenti motivi generazionali ad essere più propensi al tema delle sfide) ma anche i meno giovani e addirittura persone che si avviano alla terza età.
Le droghe sempre più si apprestano ad entrare nel catalogo delle merci da poter consumare con estrema facilità e senza più rischi significativi.

di Mario Cipressi

Con questa rubrica vorrei inoltrarmi in questo scenario, vorrei parlare con chi ritiene che le droghe siano meramente un fatto personale vorrei capire se la neutralità di posizione rispetto al consumo di sostanze è una scelta utile allo sviluppo delle dinamiche sociali vorrei portare voci di chi attraverso la scrittura meglio si esprime che con altre forme comunicative.

Ma perché partiamo dalla fine?   
Ricordate il mitico tunnel, metafora privilegiata quando si parla di droghe, bene da li si parte ma però proviamo a vederlo dalla sua uscita e non dal buco d’accesso.

Mi aiuta la storia di Marco 17 anni.

17 anni di cui 3 passati ad utilizzare sostanze
e dall’ottobre 2008 ha iniziato un programma per smettere con la droga

Ho iniziato a  fumare le canne quando avevo 13 anni invogliato e spinto dalla compagnia che frequentavo.
Dopo un anno che ho fumato solo canne ho deciso di provare altre droghe ed è arrivata la cocaina, poi l’extasy ed altro ancora.
Quello è stato il periodo in cui mi sentivo “innamorato della droga”, non erano più gli amici ma ero io che la cercavo.
Con l’eroina poi ho iniziato a sentirmi obbligato ad usarla non era più il divertimento che mi portava alla droga ma il bisogno di togliere i sintomi dell’astinenza e cancellare i problemi che la droga stessa mi creava.
A parte il primo periodo, ho passato poi tre anni pieni di problemi.
La droga mi ha preso la mano non riuscivo a farne a meno e per procurarmi i soldi ho cominciato a rubare in casa fuori e fare cose illecite.. per questo il clima in casa era diventato rovente …io e mia madre litigavamo sempre.. ho cominciato a litigare anche con gli amici ed ero sempre più solo  e in quella situazione ho chiesto aiuto al SERT e mi hanno dato dei sostitutivi per alcuni mesi poi sono entrato in una comunità dove mi trovo tuttora.
Nell’esperienza comunitaria ho avuto l’opportunità di dare  peso a cose che fuori non vedevo.Ho riscoperto interessi come lo sport, ho amicizie positive con le quali sto bene senza usare droghe, ed ho recuperato un nuovo rapporto con mia madre.
Ora sto cercando di trovare strategie per evitare di riutilizzare ancora droghe quando finirò il programma, ma infondo al mio cuore la paura di ricadere nell’uso di droghe al momento è ancora molto forte.
Ho una certezza che mi risuona nella mente e riguarda il fatto che per non ricadere dovrò, nel mio futuro molto prossimo, evitare di frequentare le vecchie amicizie, mettermi in situazioni a rischio e la cosa più importante per me è sapere che se ho bisogno oggi posso chiedere aiuto perché ci sono persone come i miei genitori, gli amici che ho trovato e gli operatori che ho conosciuto che mi sanno ascoltare.
Che cose dire ai ragazzi incuriositi dalla droga: ci sono molte più cose belle  da fare che usare la droga ,quindi io continuerai su una altra strada perché la droga ti fa passare i pensieri e i problemi momentaneamente ma non te le elimina e te ne fa arrivare una valanga in più..perciò fai 2 conti e poi posso aggiungere che mi sono annoiato a stare con me per un anno da solo

Ma ora mi sorge un dubbio, visto che ci si può recuperare non è che implicitamente i giovani possano pensare che alla fine provare non è un problema?