Il progetto “Ricominciamo dalla terra” è stato realizzato da tre Centri della FICT (CSA di Arezzo CEIS S. Crispino di Viterbo Centro Gulliver di Varese ) a partire dal 2011.
Questi tre Centri da diversi anni avevano già attivato, al loro interno, delle cooperative/aziende agricole per offrire risorse lavorative ai tossicodipendenti a fine programma, a ex carcerati o a soggetti psichicamente fragili, che difficilmente riuscivano a trovare un’occupazione.

Il progetto “Ricominciamo dalla terra” sarà presente ad EXPO Milano 2015

Grazie a questo progetto, operando insieme e condividendo metodi e strategie del settore agricolo e dell’imprenditoria, è stato possibile trasformare terreni agricoli abbandonati in terreni biologici certificati, dove sono stati coltivati e poi trasformati prodotti di assoluta qualità: si tratta di olio, miele, marmellate ottenute da diversi tipi di frutta, nocciole, ceci, fagioli, lenticchie…. oltre a ortaggi freschi di stagione.
Tutti i prodotti vengono commercializzati, in punti vendita di “filiera corta”, con il marchio  “A mani nude” che indica la specificità della produzione, del confezionamento e rappresenta una garanzia sulla bontà dei prodotti stessi (etichettature a normativa CEE 2092/91, relativa al biologico).
I tre Centri, grazie al coinvolgimento diretto di partner locali come Confagricoltura, Coldiretti o altre associazioni di categoria nonchè con il supporto dell’Università della Tuscia, hanno potuto insegnare un “mestiere” nel settore agricolo, ortofrutticolo e dell’allevamento di animali qualificando così le persone.
È stato possibile, in tal modo, inserire persone preparate, non solo nel mondo del lavoro in generale, ma soprattutto in quelle aziende del settore, operanti nelle diverse province che aderiscono alle predette associazioni imprenditoriali, raggiungendo così l’obiettivo principale del progetto “Ricominciamo dalla terra” che era quello del reinserimento sociale in un momento particolarmente difficile per il lavoro come l’attuale; infatti questi soggetti, così fragili psicologicamente, hanno visto realmente in questo progetto una prospettiva positiva per il loro futuro occupazionale.
Nel contempo, grazie allo studio degli antichi metodi di coltivazione, si è creata una linea di prodotti genuini, sono state ripristinate alcune colture del passato e sono stati riqualificati dei terreni incolti: Persone e terreni passati “dall’essere perdenti all’essere fertili“!
Il messaggio principale che si vuole trasmettere con la nostra presenza ad EXPO Milano 2015 è che “la terra” è metafora della vita, rappresenta infatti le nostre radici e può essere il nostro futuro: spetta a noi lasciarla inselvatichire, cementificare o invece coltivarla, attendendo con pazienza l’arrivo dei frutti stagionali che essa ci offre.
Il rapporto con la terra è “humus” per le persone che incontriamo nei nostri centri di solidarietà, che vengono riabilitate attraverso un percorso educativo e terapeutico fondamentale per riacquisire fiducia in sé stessi e che possono attraverso questo rapporto privilegiato con la terra, col lavoro nei campi, con la cura e il rispetto dell’ambiente essere reinseriti nel tessuto sociale produttivo.
Il tema dell’occupazione infatti è oggi più che mai drammatico e un ulteriore fallimento su questo versante rischierebbe di compromettere anni di lavoro rieducativo svolto con queste persone.
Un secondo messaggio è che anche il settore agricolo piuttosto svilito e sotto considerato, va affrontato invece con conoscenze e competenze che si raggiungono attraverso percorsi formativi teorico-pratici strutturati con moduli progressivi (è stato questo un passaggio fondamentale e molto importante nello sviluppo del progetto).
Un altro messaggio è quello relativo al rispetto dell’ambiente e di conseguenza l’importanza di trattare i terreni con i principi della coltivazione biologica sia in relazione alle pratiche agronomico – colturali che dei metodi di propagazione e sviluppo delle piante, della raccolta, della conservazione e del confezionamento dei prodotti.
Un ultimo messaggio è quello di testimoniare che le comunità di recupero producono non solo benessere mentale, ma sono in grado di realizzare prodotti per il benessere fisico, divenendo vere e proprie “fattorie sociali”.
Per noi EXPO costituisce una vetrina e al tempo stesso una opportunità di incontro e di confronto con altre realtà storiche o innovative sul tema della coltura agricola.
Saremo presenti ad EXPO Milano 2015 dal 13 luglio al 26 luglio presso la Cascina Triulza

di Mariafederica Massobrio – Coordinatrice del progetto