Il 21-22-23 Settembre 2010 a Vitorchiano, la rete “Prevenzione” ha preso parte al modulo formativo necessario per porre le basi di un modello di prevenzione “primaria” rappresentativo della nostra Federazione.
La necessità è nata dall’esigenza di chiarirsi sia sotto l’aspetto “culturale” sia esperenziale, poiché spesso quando si parla di prevenzione si rischia di dire tutto e contemporaneamente niente. Inoltre, la prevenzione è “trasversale” ai vari epifenomeni sociali che ci coinvolgono ed interessano con sempre maggiore specificità.

Il corso è nato dalle riflessioni della rete che, sin dalla sua costituzione, ha cercato con insistenza di giungere ad una sistematizzazione delle esperienze per dare voce al patrimonio dei Centri e, quindi, della Federazione.
Il cammino è stato lungo e faticoso anche per la partecipazione a volte forzata, a volte esigua delle nostre realtà che comunque, nella maggior parte dei casi, si propongono nei vari territori con percorsi preventivi articolati e “particolari”.
E la particolarità sta nel tipo di accoglienza e di attenzione alla “persona”, nell’approccio basato sull’auto-aiuto, sul porsi a fianco dell’altro, sull’essere compagni di viaggio che malgrado le distanze, i servizi e l’unicità dei nostri Centri, ci contraddistinguono rispetto alle altre realtà presenti in Italia.
Allo stesso tempo diviene una risposta significativa ai molteplici “malesseri” che si insinuano nel sociale, che rendono sempre meno vivibili le nostre città, i rapporti, le relazioni e coinvolgono in modo drammatico le giovani generazioni.

E  Vitorchiano ha rappresentato un ulteriore passo in avanti, perché dall’esigenza di un modello è scaturita la “sete” di conoscerci, confrontarci ed anche di ringiovanirci, perché hanno preso parte alla formazione ventinove persone rappresentative di Centri che, inizialmente, non avevano aderito alla rete.
E’ forse questo un segnale di reale investimento delle nostre realtà nel campo della prevenzione?

Il modulo formativo ha visto come docenti il Prof. Becciu e il Dott. Nizzoli che hanno affrontato i seguenti temi:
-le teorie attuali sulla prevenzione
-il Modello Preventivo Universale
-gli interventi preventivi basati sulla ricerca
-analisi dell’esistente:sistematizzazione concettuale dell’attuale sistema delle buone pratiche e di prevenzione vigente nella FICT
-interventi preventivi per le mutevoli tipologie delle dipendenze patologiche
-il modello dell’approccio preventivo promozionale come proposta unitaria per la FICT.

I lavori sono stati aperti dalla delegata alle reti FICT dott.ssa Mariafederica Massobrio.

Gli incontri sono stati “provocatori” e vissuti in prima persona dai corsisti, perché basati sulla metodologia partecipativo-interattiva che ha permesso un reale coinvolgimento e scambio, una riflessione attenta su quanto si propone e su quanto chiedono i vari territori, sulle esigenze dei singoli che chiedono a gran voce di dare continuità alla formazione, alle riunioni della rete e, soprattutto, di diventare piu’ concreti.

Concludendo voglio mettere in risalto alcuni aspetti della tre giorni di Vitorchiano:
1.il numero dei partecipanti e il desiderio di lavorare insieme
2.l’interesse e la motivazione a proseguire
3.la necessità, condivisa, di dare ulteriori risposte alle richieste del “sociale” relative in particolare all’emergenza educativa che volenti o nolenti abbraccia tutti indistintamente. Questo è un punto fondamentale che vedrà i nostri Centri in prima linea nell’essere accanto alle famiglie, ai ragazzi, agli educatori in genere; la nostra esperienza e la nostra attenzione alla persona non è uno slogan vuoto presentato in determinate circostanze per accattivare consensi, è il nostro vivere quotidiano e la nostra ricchezza.

Vitorchiano in questa ottica diviene punto di partenza per affinare le comuni esperienze, per agire e proporre nuove opportunità, insomma ……”insieme è meglio…insieme si può”.

Rossella De Paolis – Coordinatrice rete “Prevenzione”  FICT