Mio Signore,
chino la testa e apro le braccia per accogliere il tuo aiuto
allontana da me l’amarezza che mi assale e mi confonde
Signore,
nella tua gloria, in quel fragoroso canto della tua gloria, ti magnificavo… mentre un dolore mi attraversava l’anima … Daniele ci aveva lasciati
Mio Signore,
Il dolore della perdita in questa nostra misera vita sopraggiunge sempre all’improvviso, e lascia il segno, e ci travolge, noi malgrado, perché non siamo mai pronti al distacco
Ma ciò che mi rende così miseramente stremato è la consapevolezza che Daniele ha vissuto l’impotenza dell’abbandono e in solitudine è andato via
Mio Signore
aiutami a comprendere perché se il contadino semina un campo con amore e dedizione con l’attesa di frutti dorati e maturi che sazierebbero anche i più poveri, arriva invece l’inatteso: il raccolto va a male. Il contadino al centro del campo guarda la desolazione che lo avvolge e sente che è solo, isolato dagli altri campi. La delusione, la frustrazione e l’amarezza lo rendono fragile, chiuso, dolorante.
E La solitudine ha il peso di un macigno sul petto che interrompe il respiro, specie quando ci si ritrova a viverla prima lentamente e poi sempre con più forza.
Così era il mio caro amico, un umile contadino che improvvisamente ha vissuto l’abbandono delle messi del mondo, del suo mondo, al quale si era dedicato, del quale si era preso cura nel nome tuo.
Ed io non lo sapevo, non me ne ero reso conto, non avevo letto in fondo al suo cuore
Signore, pietà
liberami da questa amarezza, aiutami ad accettare ciò che sto vivendo
Daniele era una persona pura
si dedicava ai suoi poveri con umiltà mai apparente della quale solo Tu, signore, ne custodisci il peso e il valore
entrava nelle case della gente o sedeva a tavola con gli amici sempre con rispetto, dignitosa compostezza ed eleganza
il garbo di un uomo alla continua ricerca del senso profondo della vita da accogliere come forza per poi spenderla a servizio del bene
non si stancava mai di affidarsi e di aiutare il prossimo! manifestando una gentilezza raffinata quasi quanto la profondità della sua anima
Per amore Tuo e solo per il tuo prezioso cuore..continuava a pregare…una preghiera fatta di modi e di gesti nel vissuto di ogni suo giorno
Pregava…quando celava l’inquietudine che a volte lo affliggeva e che riusciva a trasformare in tenera linfa consolatrice per i suoi poveri, verso i quali non elargiva risposte che non aveva, ma con pregevole cura li faceva sentire a loro agio, adeguati, accettati…non soli.
Seminava.. seminava…il bene in questa vita, radicando la sua fede e il suo amore e spargendo il suo essere senza risparmiarsi e senza chiedere aiuto neanche quando si sentiva allontanato, Isolato
Pregava, ma a mano a mano sentiva forte nello spirito il vento gelido dell’ingratitudine del mondo che lo circondava e che gli apparteneva e verso il quale era più sempre disarmato
Pregava quando perdeva la compassione di se stesso e si rivolgeva al cielo implorando: Dio dove sei? Perché mi hai abbandonato?
Ma nell’atto di quell’invocazione sentiva meno duro e gravoso il peso della solitudine perché Tu Ti mostravi facendolo salire sulla barca dell’infaticabile e inesauribile aiuto. Lo soccorrevi, facendogli il dono della disponibilità e Daniele non si sentiva stanco di porgersi e di entrare nella vita del fratello in punta di piedi, in silenzio.
Signore perdona il mio sfogo
solo Tu puoi consolami
Perché mi conforta la certezza che il mio caro amico è tra le tue paterne e misericordiose braccia
E’ con te, Signore
Nel Tuo spazio infinito dipinto di eterno
Signore, solo Tu puoi consolarci e lenire l’umana sofferenza dei suoi cari che è più forte dell’umano stesso poiché nessuno può salutarlo per l’ultima volta, nessuno può accompagnarlo con un fiore in mano nel suo ultimo viaggio
Mio Signore
Accogli l’anima di Daniele tra le tue braccia
perchè ti possa contemplare e i suoi occhi accecarsi dai raggi del Tuo spirito
Signore
Tienilo stretto a te, con il capo chino sulla Tua spalla amorevole in segno di remissività mentre sorride compiaciuto per la gioia sperata e trovata
Accarezzalo mentre si commuove perché si senta profondamente nella pace
Ti imploro, Signore
Fagli sentire anche la mia carezza e le mille carezze dei suoi cari
Fagli sentire che è e sarà nei nostri cuori in preghiera fin quando ci incontreremo nel più bel giorno di primavera inondato dalla luce di tutti i tempi
Tienilo con Te, Signore
con gli angeli canti la tua gloria
con le anime pie preghi per noi
stringilo a TE perché ti ami ancora e sempre
avvolgilo con la Tua misericordia perché possa nutrirsi eternamente del Tuo amore e della Tua VERITA’
Lode a te, Signore
Lode alla Tua Vita colma di misericordia
Benedici l’ANIMA DI DANIELE e benedici noi tutti
Lode a te, Signore
abbi misericordia e pietà di me e di noi tutti.

Don Mimmo Battaglia, Vescovo della Diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti, già Presidente FICT